Pietro Banchini

Dottor Pietro Banchini

Specialista in chirurgia protesica mininvasiva di ginocchio e anca, chirurgia ricostruttiva del ginocchio e della spalla e Sport Medicine. Vanta oltre 130 presenze in sarie A di rugby fino al 1998 ed attualmente responsabile della Sport Medicine e chirurgia del ginocchio del reparto di Ortopedia II diretto dal Dott. M. Ceccarelli della Clinica Humanitas Mater Domini. 

La Sport Medicine è quella branca dell’ortopedia che si occupa delle patologia degli sportivi, che siano amatori o professionisti. Non è quindi solo traumatologia ma comprende le più svariate patologie che interessano l’atleta e che possono andare dalla semplice lesione muscolare di 1° grado, alla distorsione di caviglia, lussazione di spalla, rottura meniscale o legamentosa (in alcuni casi multilegamentosa) del ginocchio, fratture da stress e svariate patologie croniche che affliggono l’atleta.

L’atleta può essere quindi soggetto a patologie sia croniche che acute. Se acute sono generalmente traumatiche, se croniche sono generalmente dovute ad uno scorretto movimento o scorretto gesto tecnico, ad un eccesso di allenamento (over use sindrome) che possono portare anche a fratture patologiche da stress generalmente degni arti inferiori. L’obbiettivo della Sport Medicine è quindi quello di permettere all’atleta una rapida guarigione capendo l’origine del problema ed individuando il trattamento idoneo dello stesso in modo da poter riprendere a svolgere la propria attività nel modo più rapido e corretto per lo sport praticato dal paziente/atleta. 

Sempre più utilizzato per il trattamento di alcune patologie croniche dell’atleta, che siano tendinee o cartilaginee, è l’utilizzo di fattori di crescita prelevati dal sangue (PRP) e delle cellule staminali prelevate dal grasso autologo, che se utilizzate con le corrette indicazioni, garantiscono ottimi risultati.

Per la guarigione non sempre è sufficiente la terapia farmacologica, infiltrativa, fisica o riabilitativa, ma in alcuni casi si rende necessario l’intervento chirurgico per poter garantire la risoluzione del problema. Nei casi in cui sia necessario un intervento chirurgico, lo specialista dovrà provvedere ad un idoneo e personalizzato programma riabilitativo per garantire un corretto e rapido ritorno all’attività sportiva pre infortunio.

In generale gli sport di contatto sono quelli in cui avvengono la maggior parte degli infortuni anche se certi tipi di lesioni possono verificarsi anche negli sport senza contatto, sia di squadra che individuali. E’ facilmente intuibile che negli sport di contatto la percentuale di infortunio sia maggiore rispetto agli sport senza contatto.

Gli sport di contatto (calcio, rugby, basket, ecc.) coinvolgono tutte le tipologie di infortunio che possono variare dalla semplice lesione muscolare alla lesione complessa di articolazioni maggiori quali ginocchio e spalla e di articolazioni minori come dita, polso, rachide, costato. 

Gli sport senza contatto diretto con l’avversario, possono provocare infortuni altrettanto gravi ma più selettivi e cioè in zone ben precise del corpo che generalmente sono il ginocchio, la spalla e la caviglia.

La lesione più frequente (in tutte le tipologie di sport) è quella che interessa il ginocchio in tutte le sue strutture e può andare dalla distorsione semplice con interessamento di alcune strutture senza una vera e propria lesione, alla lussazione totale dell’articolazione con gravi danni a tutte le strutture dello stesso. 

Dopo il trauma, che sia maggiore o minore, è fondamentale una corretta diagnosi che deve essere eseguita nel minor tempo possibile e da uno specialista esperto. La prima cosa da fare è una accurata valutazione dell’arto coinvolto ed un’analisi del meccanismo traumatico che può già indirizzare verso la corretta diagnosi. Valutare il dolore, la tumefazione, la capacità di movimento ci aiuterà a decidere quale sia l’esame strumentale più indicato per il trauma. A disposizione dello specialista sono le Rx, l’ecografia, la RMN e la TC. Attraverso queste indagini è mandatorio confermare il sospetto diagnostico ed impostare la corretta terapia per poter permettere all’atleta il rientro in campo nel minor tempo possibile. 

Nel caso specifico dei traumi al ginocchio, la prima cosa da valutare clinicamente è l’integrità dei legamenti che stabilizzano l’articolazione e cioè dei legamenti crociati (anteriore e posteriore) e dei legamenti collaterali (mediale e laterale), dei menischi ed eventuali possibili danni condrali o capsulari. Una volta fatta la diagnosi, si imposta la terapia iniziale in attesa della conferma diagnostica che nel caso dei traumi al ginocchio è effettuata con la RMN. 

Con la diagnosi confermata, si prosegue con il percorso terapeutico impostato e nel caso di lesioni gravi che necessitino di intervento chirurgico, si imposta la terapia per arrivare nelle condizioni migliori all’intervento per favorire il recupero post operatorio. Nei casi in cui si debba intervenire chirurgicamente, è fondamentale ripristinare la normale anatomia del ginocchio in modo da poter iniziare la riabilitazione immediatamente dopo l’intervento ed accorciare il più possibile i tempi di recupero per un rapido ritorno alle attività sportive. La tecnica da me utilizzata per la ricostruzione chirurgica è una tecnica di ricostruzione anatomica del legamento crociato e di tutte le strutture interessate, di modo che si possa ricreare una anatomia ed una biomeccanica pressoché identica a quella normale pre infortunio. Si tratta di una tecnica molto particolare ma che garantisce risultati eccellenti ed un ritorno alla vita normale ed alle attività sportive in tempi molto rapidi con un dolore post operatorio molto contenuto ed una mobilità dell’arto immediata. Importante per il corretto recupero è il continuo aggiornamento tra chirurgo e terapista per poter modificare il percorso riabilitativo in base alle condizioni del paziente. Non esiste più quindi un protocollo riabilitativo standardizzato, ma viene personalizzato per ogni paziente in base alla lesione, al recupero ed al tipo di sport praticato ed al livello praticato. E proprio qui in Humanitas Mater Domini, grazie alla nuova tecnologia robotica xxxxx, possiamo studiare ogni protocollo riabilitativo e personalizzarlo in base alle necessità specifiche di ogni paziente in modo tale da permettergli di ottenere il miglior risultato ed un rapido recupero e rientro alle attività sportive.

Controlli periodici sono ovviamente necessari per poter monitorare i progressi del paziente e per poter tornare a svolgere il proprio sport. Il rientro avverrà in modo progressivo e solo quando tutte le strutture riparate saranno guarite, si potrà concedere il ritorno all’attività. A questo punto, l’atleta, professionista o dilettante, potrà considerarsi guarito ed in grado di poter tornare alle competizioni.